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Parrucche e bandane per Chemioterapia

Parrucche e Chemioterapia

Che la chemioterapia a lungo andare abbia effetti devastanti sulla persona, è ormai un dato assodato. Sia dal punto di vista psicologico infatti, sia puramente fisico, il trattamento farmacologico al quale milioni di persone ogni anno decidono di sottoporsi, per fermare la riproduzione delle cellule tumorali e dunque, sconfiggere il cancro, determina dei gravi scompensi. Tra gli effetti collaterali più evidenti nel breve periodo, indotti dalle sostanze chemioterapiche, c’è la perdita dei capelli.


Parrucche e bandane per Chemioterapia

Parrucche e Chemioterapia

Che la chemioterapia a lungo andare abbia effetti devastanti sulla persona, è ormai un dato assodato. Sia dal punto di vista psicologico infatti, sia puramente fisico, il trattamento farmacologico al quale milioni di persone ogni anno decidono di sottoporsi, per fermare la riproduzione delle cellule tumorali e dunque, sconfiggere il cancro, determina dei gravi scompensi. Tra gli effetti collaterali più evidenti nel breve periodo, indotti dalle sostanze chemioterapiche, c’è la perdita dei capelli.

chemioterapia

A cosa è dovuta la caduta dei capelli

Essendo la chemioterapia un trattamento a base di sostanze chimiche, utilizzate per interferire nei processi di replicazione delle cellule, la perdita dei capelli è strettamente correlata al tipo di farmaco somministrato. La cosiddetta funzione citotossica infatti, ossia l’attività che consente di rallentare la riproduzione di alcune cellule, agisce inevitabilmente sia su nuclei malati, sia su quelli sani. Un esempio di cellule sane minacciate dalla terapia, sono appunto i bulbi piliferi, che replicandosi velocemente,  vengono colpiti inesorabilmente. Tuttavia  non è detto che un ciclo di chemoterapia determini necessariamente un’ alopecia completa. Fatta eccezione per Antracicline e Taxani, alcuni farmaci potrebbero limitarsi a produrre uno sfoltimento della chioma, più o meno massiccio, a seconda del soggetto.

 

Quando acquistare la parrucca

Generalmente, i capelli iniziano a cadere dopo circa 15 giorni dall’inizio del trattamento chemioterapico, quindi è consigliabile scegliere anticipatamente la parrucca, il toupè o qualsiasi altro copricapo atto a ridurre il disagio. In tal modo sarà possibile prendere confidenza con l’accessorio estraneo. Indossare il prodotto a casa, aiuta infatti ad acquisire quella manuaità e padronanza necessarie, per poterlo sfoggiare in pubblico

Sicuramente, una parrucca di buona fattura, piuttosto che un turbante, è in grado di compensare egregiamente l’assenza dei capelli , sia che si tratti di alopecia totale, sia di diradamento, altrettanto fastidioso ed antiestetico.

parrucche

 

Parrucche e psiche

Il ruolo della parrucca andrebbe analizzato più sotto un profilo psicologico che pratico. La perdita improvvisa dei capelli infatti, sebbene si tratti di un fenomeno temporaneo e reversibile, ha spesso delle pesanti ripercussioni sui soggetti interessati. Si tratta fondamentalmente di una questione di abitudine,  o meglio, di auto-accettazione. Quando lo specchio riflette un’ immagine diversa da quella alla quale siamo assuefatti, il trauma indotto non è marginale. Uno dei motivi per cui i capelli nel tempo, abbiano assunto prevalentemente funzione ornamentale, è dunque rapportabile alla capacità di questi ultimi, di modificare tratti e fisionomia delle persone, rassicurate dalla loro presenza. Prima d’intraprendere qualsiasi terapia quindi, è consigliabile consultare il proprio oncologo, al fine di capire quanto infestanti saranno gli effetti “transitori” del trattamento farmacologico ed in che modo affrontarli, magari tramite apposito specialista.

 

Come scegliere la parrucca

Il modello di parrucca più idoneo è ovviamente, quello che meno differisce dal taglio di capelli usuale. A meno che non si decida di cambiare look quindi, si consiglia di optare per una parrucca quanto più somigliante alla propria capigliatura. Tale scelta, oltre a non modificare la fisionomia della persona, eviterà domande scomode su di un eventuale cambiamento estetico, da parte di amici e conoscenti. E’ possibile riunire i modelli disponibili in tre grandi macrocategorie:

 

-Parrucche in fibra sintetica

-Parrucche in fibra speciale

-Parrucche in capello naturale

 

Per ulteriori esempi consultare la pagina: http://parruccheonline.com/vendita/cerca?tag=parrucche+chemioterapia .

 

Utilizzo ed avvertenze

La parrucca va curata anche di più dei propri capelli. Il lavaggio non va infatti sottovalutato, e dovrà avvenire con una frequenza costante. E’ importante utilizzare sempre prodotti non aggressivi. Bandite le tinture quindi, si allo shampo delicato, ancor meglio se Bio.

parrucca

 

Agevolazioni statali

Già da qualche anno la parucca è entrata a far parte delle spese sanitarie detraibili. In quanto accessorio atto a ridurre un disagio fisico, provocato da un determinato trattamento farmacologico, la parrucca viene finalmente inquadrata dall’ Erario statale come dispositivo clinico. La sua finalità medica è stata dunque riconosciuta, garantendo ai pazienti che ne usufruiscono, un rientro dell 22per cento sulla spesa totale, o una copertura integrale, come accade già in alcune Regioni. Nel 2013 il rimborso minimo ha raggiunto la soglia dei 250€. Per ulteriori informazioni è sufficiente rivolgersi all’Asl di appartenenza. Di seguito alcuni degli Istituti specializzati più noti in Italia:

 

- Istituto Nazionale Tumori Milano http://www.istitutotumori.mi.it/ 

 

- Azienda Ospedaliera Universitaria San Martino, Genova http://www.hsanmartino.it/cgi-bin/liguria/sanmartino/ep/home.do 

- Istituto Nazionale Tumori Regina Elena Roma http://www.ifo.it/ 

 

- Istituto tumori “Giovanni Paolo II”- IRCCS Ospedale oncologico, Barihttp://www.oncologico.bari.it 

 

- Ospedale civile Sant’Annunziata, Sassari http://www.aslsassari.it/ 

 

Devolvi il 5xmille

Non tutti sono a conoscenza che oggi è possibile devolvere il proprio 5xmille ad una delle numerose Onlus operanti sul territorio italiano in ambito oncologico. In questo modo, si avrà modo di contribuire con la propria dichiarazione dei redditi, a migliorare la qualità della vita delle donne malate di cancro, costrette a sottoporsi a trattamenti chemioterapici.

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